venerdì 20 dicembre 2013

Fotografie "Antigone"



"Antigone" 
Regia di Marco Quircio



con
 Ilaria Antoniani
Marika De Chiara
Roberto Fazioli
Marco Quircio


al pianoforte
Francesca Potenza

 

Foto @ROBERTO GIGLIOTTI

(Marco Quircio)



                                                   (da sin. Marika De Chiara, Ilaria Antoniani)



                                                                                                                                                                         (Roberto Fazioli)

sabato 14 dicembre 2013

Ultima replica "Antigone"

    (da sin: Ilaria Antoniani, Roberto Fazioli, Marika De Chiara, Francesca Potenza, Marco Quircio)


Lunedì 16 dicembre 2013


"Antigone"


con
Ilaria Antoniani
Marika De Chiara
Roberto Fazioli
Marco Quircio


al pianoforte
Francesca Potenza


Teatro della Bottega
Via Leopoldo Ruspoli, 87
(Roma)

domenica 1 dicembre 2013

sabato 16 novembre 2013

"Antigone" (da Sofocle) al Teatro della Bottega


"Antigone"
(da Sofocle)

con
Ilaria Antoniani
Marika De Chiara
Roberto Fazioli
Marco Quircio

pianoforte
Francesca Potenza

testo e musica
Marco Quircio 



"Guarda chi non ti somiglia
non c'è IO senza TU"

martedì 5 novembre 2013

"Antigone" - prove

    (Ilaria Antoniani)


 ANTIGONE

Teatro della Bottega
(Via Leopoldo Ruspoli, 87 - Roma)



2,9,16 dicembre 2013
ore 21.00


con 
Ilaria Antoniani
Marika De Chiara
Roberto Fazioli
Marco Quircio


testi e musiche
Marco Quircio


al pianoforte
Francesca Potenza





sabato 2 novembre 2013

Antigone




(Ilaria Antoniani, Marco Quircio - Teatro della Bottega)




Antigone


Teatro della Bottega
via Leopoldo Ruspoli, 87 (Roma)



lun 2, 9 e 16 dicembre 2013
ore 21.00


Testo e musica 
Marco Quircio

con
Ilaria Antoniani
Marika De Chiara
Roberto Fazioli
Marco Quircio

al pianoforte 
Francesca Potenza

------------------------
06 64691695
329 1716304
info@teatrodellabottega.it

sabato 19 ottobre 2013

Mostra fotografica (S)GUARDO

Mostra fotografica                                           Vai alla pagina: mostre fotografiche
(S)GUARDO



(Ilaria Antoniani, fotografia Daniele Pompei)


                    (Ilaria Antoniani, fotografia Fabio Trisorio)      (Ilaria Antoniani, fotografia Letizia Tavani)


FOTOGRAFI
Nicola Barnaba
Silvia Ciarambino
Andrea De Santis
Ray Iperio
Andrea Laguardia
Fabrizio Perrini
Daniele Pompei
Svevo Samperi
Letizia Tavani
Fabio Trisorio
Maurizio Vecchi

MODELLE
Ilaria Antoniani
Manuela Montanaro

VIDEO
Andrea Albanese
Alice Di Clementi
Nicola De Santis
Sidney Neri

(Ilaria Antoniani e Manuela Montanaro)


mercoledì 25 settembre 2013

"Il fu Mattia Pascal"

"IL FU MATTIA PASCAL"



liberamente tratto dall'omonimo romanzo di Pirandello

presso la "Bottega delle Arti Creative"
Via Leopoldo Ruspoli, 87 (Roma)



SABATO 28 SETTEMBRE ORE 21.00

DOMENICA 29 SETTEMBRE ORE 18.00



con i ragazzi del laboratorio under 18


Insegnanti Marco Quircio ed Ilaria Antoniani

Musiche Marco Quircio

(i ragazzi alle prove, insegnanti Marco Quircio ed Ilaria Antoniani)


prezzo del biglietto 10 euro
tel./fax  06.64.69.16.95
cell. 329.17.16.304

lunedì 2 settembre 2013

Fotografie Katia Perrini



Ilaria Antoniani
Alessandro Galli
Fotografie Katia Perrini
katia_perrini@libero.it
Locorotondo - Puglia


(Alessandro Galli ed Ilaria Antoniani)

venerdì 16 agosto 2013

Fotografie Francesca Clementi



(Ilaria Antoniani, fotografia Francesca Clementi)


(Ilaria Antoniani, fotografia Francesca Clementi)


"La casa è il vostro corpo più grande. 
Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; 
e non è senza sogni."
Kahlil GibranIl profeta, 1923

(Ilaria Antoniani, fotografia Francesca Clementi)



Ilaria Antoniani
Fotografie Francesca Clementi


sabato 20 luglio 2013

Fotografie Nicola Barnaba

Ilaria Antoniani modella per Nicola Barnaba
Ilaria Antoniani











Ilaria Antoniani modella per Nicola Barnaba

Nicola Barnaba: Ha montato diversi lungometraggi, tra cui Lovest e La bomba di Giulio Base. È sceneggiatore e regista dei cortometraggi La nonna (1995), menzione speciale della giuria al festival Cinema in Diretta di Saint Vincent e premio per la miglior regia al Festival Nickelodeon di Spoleto; Cento anni (1996), premiato dal mensile "Duel" per la miglior regia al Festival Cinema in Diretta; Lo straniero (1996), miglior cortometraggio a Videomania di Milano e miglior regia al Festival Nickelodeon di Spoleto; The Building (1999), Premio REC alla miglior regia al festival La cittadella del corto di Trevignano Romano. Ha diretto La carta d'identità, premio del pubblico al festival Vastocinemavasto 1999, e Zero più... zero meno che ha vinto il premio per la migliore attrice (Donatella Cinà), a Cinema in Diretta 1999.

mercoledì 3 luglio 2013

"Fotografare la donna: oggetto e soggetto dell'arte"



C’è sempre un buon motivo per uscire di casa a Roma. E sempre più spesso, nella capitale, è possibile trovare locali in cui ammirare delle foto e contemporaneamente ascoltare un recital o della buona musica. Appena lo scorso giovedì 28 aprile è stata inaugurata la mostra “Amabili Resti” di Letizia Tavani al DODICI POSE, in via casilina 117. La fotografa ha “rubato” il titolo ad un racconto di Alice Sebold, che narra una storia terribile di violenza che provoca la morte di una bambina. Ma – citando il comunicato diffuso dagli artisti – “amabile resto è anche il corpo della donna oggi, costretto dentro canali e stereotipi, soggetto ad imposizioni ed impostazioni, forme geometriche nelle quali rientrare, collocarsi, ritrovarsi”. La mostra si intreccia alle note di Annamaria Ciampaglia in concerto e alle parole di Alessandro Galli, scrittore, commediografo, regista teatrale. Ho incontrato Letizia Tavani e insieme abbiamo parlato di fotografia e di ritratti di donne. 

Non è la prima volta che esponi foto sulle donne. Vorrei ricordare con te l’esperienza della mostra allestita durante la settimana dedicata alle donne presso una nota libreria di Roma. 

L’evento “8 marzo una festa per la donna” alla Libreria Odradek è stata una bellissima esperienza! Per tanti motivi: l’aria che si respirava, le collaborazioni che, anche in modo spontaneo e casuale, siamo riusciti a costruire, il sostegno che abbiamo incontrato. Credo che abbiamo soddisfatto il bisogno crescente di ritrovare luoghi, modi e tempi di dialogo e confronto su tematiche che non sono (più) solo autoreferenziali, ovvero della donna, del genere femminile che riflette su se stesso, ma sono temi questioni aperte di interesse sociale, culturale come esistenziale per tutti. Anche la mia mostra fotografica legata a questo evento, inaugurata il 5 marzo e prorogata fino al 9 aprile, è andata molto bene. Ha riscontrato un discreto gradimento, sono stata contattata da riviste che si occupano di donne, ha fatto da cornice ad un evento non previsto e nato proprio dalla visione delle foto in mostra: il 26 marzo, grazie ad una delle interpreti, Ilaria Antoniani, è stata organizzata la presentazione del libro di Fabrizio Romagnoli “Teatro contemporaneo” che doveva lanciare lo spettacolo Fino alla fine, in prima al Teatro dei contrari - con interpreti Ilaria Antoniani ed Emilia Tafaro - dalla settimana successiva e che ha tema proprio la donna e la relazione.
Mi sono già promessa di regalare almeno parte delle fotografie e ho già cominciato... Penso che le fotografie, al di là di tutto quello che si può dire, abbiano soprattutto la capacità di essere un documento dell'intensità di alcuni rapporti e di alcuni momenti passati insieme a qualcuno (che sia ritratto o meno, perché nella fotografia si tematizza non solo il riquadro di realtà che si sceglie di ritagliare ma anche quanto rimane fuori, immateriale, impalpabile ma presente nelle emozioni che in quello scatto proietti). Ed è molto bello sapere di poter donare un proprio frammento di realtà a qualcuno.

Perché la scelta di ritrarre donne? Qual è la tua idea dello stato delle donne italiane nella società e in particolare come sono usate le immagini femminili nei media? Bene o male?
Fotografare la donna è per me una questione ancora aperta e irrisolta: da una parte fotografarla sembra riportare la donna al ruolo di “oggetto d’arte” che la accompagna da secoli, dall’altra, ritraendola io, in quanto donna, mi riapproprio di una dimensione di produzione di significati e torno “soggetto” d’arte che riflette con la propria sensibilità - oltre che sulla donna come identità e ruolo sociale e culturale - su se stessa, come donna inserita in un certo tessuto sociale e culturale. 
Lo stato delle donne in Italia è sotto gli occhi di tutti e pensare e parlare del femminile - al femminile e non - riportando il femminile alla sua dignità è, per chi, come me, cerca di esprimersi per immagini, un diritto-dovere, quasi un obbligo morale.

Hai ritratto donne, aspirando ad un concetto di bellezza fuori dal canone. Cosa è dunque per te l’estetica? E qual è il suo rapporto con l’etica? Esiste un etica della fotografia in generale e più in particolare se si decide di ritrarre corpi e volti femminili?

Per formazione personale, intendo estetica quella disciplina che riconosce nel senso/sentimento del bello quel qualcosa che ci mette in relazione con il mondo e lo indaga criticamente. È una domanda di attenzione che ci stimola a alla ricerca. La bellezza e il sentimento della bellezza quindi sono quel qualcosa che ci rendono umani e ci avvicinano alle cose e agli altri: senza saremmo perduti, vuoti. 
Ora è chiaro che certi concetti siano anche pilotati socialmente e culturalmente e che dall'ambiente provengano e insistano su di noi forti spinte di adeguamento. Ma la bellezza, proprio per questa sua necessaria e intima inclinazione a ricercare, non può essere solo un ideale stereotipato imposto dall’esterno. Proprio perché la bellezza è qualcosa che definisce lo spazio e quindi la nostra capacità e possibilità di relazionarci alla nostra realtà, interna ed esterna, deve essere riportata ad una dimensione più propria di coscienza, espressione di sé e relazione. Considero dunque l’arte etica, perché espressione che iscrive il proprio sistema valoriale in un percorso di costruzione identitaria che si fonda sul dialogo con l’ambiente e il momento storico in cui il soggetto autore vive ed opera. Ma è un argomento ampio, complesso e difficile da racchiudere in poche note. Per quanto riguarda la fotografia, delicato mezzo di riproduzione di corpi e volti di donna, assume, rispetto ad altre espressioni artistiche delle criticità etiche su cui non possiamo non confrontarci. Chi, come me, fa molta fotografia di donne e molta fotografia di nudo, ha almeno due grandi responsabilità: nei confronti dell'immagine che propone perché deve sapere in che modo la va ad inserire in un dibattito già aperto di modelli e visioni sulla donna; nei confronti del soggetto che sta ritraendo e della sua personale immagine intima e sociale.
L’esposizione di qualunque mia fotografia passa sempre per il consenso del soggetto e, dove ho potuto, con i soggetti ritratti ho anche condiviso i temi su cui stavo riflettendo: è il caso di Ilaria Antoniani, attrice e modella, con cui ho collaborato più volte rendendola partecipe dell’orizzonte in cui ci stavamo muovendo io dietro l’obiettivo, lei davanti. 
Vorrei potesse essere sempre così. Perché la fotografia è prima di tutto un canale di relazione: con se stessi, con gli altri, con il mondo. Poi tutto il resto.




(Letizia Tavani ed Ilaria Antoniani al lavoro)




martedì 2 luglio 2013

"Amabili resti"




MOSTRA FOTOGRAFICA DI LETIZIA TAVANI 

PERFORMANCE - CONCERTO 

Rebacco Wine-Artshowroom
Via Pomezia, 12 - Roma

AMABILI RESTI, in tutte le sue edizioni, è sempre stato un percorso della donna sulla donna, dove le parole - scritte per la mostra da ALESSANDRO GALLI, scrittore, regista teatrale - prendono per mano le immagini facendo loro strada, arricchendole. Per l'allestimento al Rebacco, l'attrice ILARIA ANTONIANI, accompagnata dalla splendida chitarra di DARIO VERO, proporrà alcune letture ed interpretazioni di brani letterari e di teatro che renderanno l'intimo dialogo, finora muto, tra pensiero e visione parola, gesto espressivo, riflessione e spettacolo.



«Dimmi che mi ami». Glielo dissi dolcemente. La fine arrivò comunque.


Amabili Resti (di Alice Sebold) è la storia terribile di una violenza che provoca la morte di una bambina. Ma amabile resto è anche il corpo della donna oggi, costretto dentro canali e stereotipi, soggetto ad imposizioni ed impostazioni, forme geometriche nelle quali rientrare, collocarsi, ritrovarsi. Briglie culturali e sociali più o meno palesate, più o meno violente. Corpo gettato che vuole riscattarsi con tutta la sua sensualità bellezza mistero. orpo che vive nel quotidiano e nell'attuale tutte le domande di emancipazione e passione che si porta dietro da secoli.

Rebacco Wine-Artshowroom
Via Pomezia 12
Rome, Italy

rebaccoinfoart@gmail.com
ilariantoniani.blogspot.it
www.dariovero.com
letizia.tavani@gmail.com



Modella Ilaria Antoniani
Fotografie Letizia Tavani

L'artista: Letizia Tavani
L'espressione artistica è relazione: con se stessi, con il mondo che ci circonda e che viviamo, con gli altri con cui condividiamo le nostre esperienze. Un confronto, una discussione aperta e permeabile. L'opera d'arte è - fin dal momento in cui viene creata, pensata, scoperta... - qualcosa che ci parla di noi, del mondo, degli altri, con gli altri, con il mondo, con noi stessi. In questo senso l'arte è sempre e comunque militanza, appassionata, innamorata ricerca di capire e di capirsi, di aprire e di aprirsi. Con gli altri, con il mondo, con noi. Questo è quello che ha sempre cercato e tentato di costruire e comunicare, lavorando sul corpo della donna e sull'identità femminile e indagando sempre di più il rapporto tra evento teatrale e momento fotografico ricercando ed ideando performance che siano spunti e/o soggetti da ritrarre.
letizia.tavani@gmail.com

L'attrice ed interprete dei brani: Ilaria Antoniani 
Ilaria Antoniani studia per quattro anni presso la Scuola di Teatro "Cassiopea" diretta da Tenerezza Fattore, seguendo successivamente stages e brevi corsi di teatro sperimentale, laureandosi nel frattempo in Lettere con una tesi in "Storia e Critica del Cinema" presso l’Università La Sapienza di Roma. Dopo anni di lavoro sul palco, tra Giulietta, Maria di “Storia di una capinera” e tanti altri personaggi tratti dalla letteratura e dal teatro classico, si iscrive ad una Scuola di Cinema frequentando master e stages intensivi. Gira una serie di cortometraggi ed ottiene piccoli ruoli o personaggi più importanti in film indipendenti. Lavora con Marco Bellocchio e nel contempo posa anche per pittori e fotografi affermati, utilizzando quest’ultimo mestiere come ulteriore interpretazione ed espressione del corpo.